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Scuole italiane ancora in difficoltà: il report “Ecosistema Scuola 2024” di Legambiente fotografa una realtà ferma da decenni

  • Confronto Scuola
  • 2 nov
  • Tempo di lettura: 2 min
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Il nuovo rapporto Ecosistema Scuola 2024 di Legambiente, giunto alla sua 25ª edizione, lancia un allarme chiaro: la scuola pubblica italiana è ancora indietro su sicurezza, sostenibilità e servizi, con forti disuguaglianze tra Nord e Sud. Milioni di studenti frequentano edifici che mostrano carenze strutturali e funzionali, spesso privi dei requisiti minimi di agibilità.

Edifici vecchi e poco sicuri

Dai dati raccolti in 97 comuni capoluogo su oltre 7.000 edifici emerge una situazione preoccupante: solo il 47% delle scuole ha il certificato di agibilità e appena il 45% risulta collaudato staticamente.Ancora più allarmante è il dato sulla sicurezza sismica: meno del 15% degli edifici in zona a rischio è stato costruito o adeguato secondo le norme antisismiche, mentre oltre la metà non ha mai subito una verifica di vulnerabilità.

La manutenzione rimane un punto debole: soltanto un edificio su dieci è stato oggetto di interventi di messa in sicurezza dei solai negli ultimi anni, e il 16% ha beneficiato di lavori di efficientamento energetico. Il 66% delle scuole rientra ancora nelle classi energetiche più basse (E, F, G), e solo il 21% utilizza fonti rinnovabili.

Servizi e disuguaglianze

Le differenze territoriali restano marcate: il tempo pieno è attivo nel 38% delle classi, ma scende al 16% nelle Isole; la mensa è presente in quasi tre quarti delle scuole, ma solo nel 39% degli edifici insulari. Anche le strutture sportive risultano carenti e spesso inaccessibili fuori dall’orario scolastico, soprattutto nel Mezzogiorno.

Fondi insufficienti e discontinuità

Sul fronte economico, il quadro non migliora: nel 2024 i fondi per la manutenzione straordinaria sono calati a una media di 39.600 euro per edificio, ben al di sotto delle necessità. Il Sud e le Isole, in particolare, spendono meno di un sesto rispetto al Nord.La manutenzione ordinaria, con una media di soli 8.300 euro per edificio, è insufficiente a garantire sicurezza e decoro. Da venticinque anni, denuncia Legambiente, l’Italia non dispone di una strategia stabile per la cura del patrimonio scolastico: si procede a scatti, in base a risorse frammentate e temporanee.

Le proposte di Legambiente

L’associazione indica otto azioni urgenti: potenziare l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, avviare un piano coordinato di riqualificazione, definire nuovi Livelli Essenziali di Prestazione per garantire standard minimi in tutte le scuole, completare le verifiche di sicurezza e promuovere la transizione energetica degli edifici.Al centro della proposta c’è una visione chiara: la scuola deve tornare a essere un presidio civico, sicuro e sostenibile, non un luogo dove si interviene solo dopo l’emergenza.

Conclusione

Il Ministero è ora chiamato a una risposta concreta. Non bastano bandi o annunci: serve un piano stabile, una programmazione pluriennale e una politica che metta davvero la sicurezza e il benessere degli studenti al centro del futuro della scuola italiana.

 
 
 

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