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Numeri più contenuti in aula per una scuola più inclusiva: il Friuli Venezia Giulia propone classi da 14 a 20 discenti e numeri più bassi in presenza di alunni con disabilità

  • Immagine del redattore: Debora De Patto
    Debora De Patto
  • 21 nov
  • Tempo di lettura: 2 min
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Nel dibattito sulla scuola, una proposta politica punta a riportare al centro la qualità dell’insegnamento, opponendosi alle scelte recenti caratterizzate dal ritorno al voto in condotta, sospensioni per occupazioni scolastiche e riduzione degli organici. L’iniziativa nasce dall’osservazione che, nonostante il calo demografico, le classi restano spesso sovraffollate.


Ridurre gli studenti per migliorare l’apprendimento

Il testo prevede limiti precisi: tra 14 e 20 studenti per classe, con numeri ancora più bassi in presenza di alunni con disabilità. L’obiettivo è creare le condizioni per una didattica personalizzata e attenta alle esigenze di ciascun alunno. Secondo i promotori, il calo demografico è spesso utilizzato come giustificazione per tagli che però non hanno portato a classi meno affollate né a maggiore attenzione verso gli studenti più fragili.


Una risposta ai tagli e alle “classi pollaio”

La proposta mira a correggere gli effetti delle politiche introdotte negli ultimi anni, che hanno ridotto personale docente e Ata, limitato il tempo pieno e introdotto criteri organizzativi che hanno contribuito alla nascita delle cosiddette “classi pollaio”. Ridurre il numero di alunni per classe rappresenta la chiave per restituire spazio educativo e attenzione individuale.


Una misura concreta e realizzabile

L’iniziativa è pensata come soluzione realistica: investire in classi meno affollate è considerato uno dei metodi più efficaci per contrastare dispersione scolastica e povertà educativa. La proposta ha già raccolto un ampio sostegno tra cittadini e associazioni, con firme raccolte online e iniziative sul territorio.


Inclusione e continuità educativa

L’obiettivo è creare una scuola pubblica accessibile e stabile, capace di garantire continuità soprattutto nelle aree periferiche o fragili. Ridurre il numero di studenti per classe significa offrire pari opportunità a tutti e garantire autonomie scolastiche efficaci.

 
 
 

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