AGGIORNAMENTO GPS 2026/28: parità di trattamento ITP, inasprimento sanzioni per rinuncia alla nomina, parità di punteggio TFA e corsi Indire e molto altro. Ecco cosa è emerso nelle ultime ore
- Debora De Patto
- 11 nov
- Tempo di lettura: 2 min

L’11 novembre 2025 si è svolto presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito un incontro di informativa sindacale sugli schemi di decreto e ordinanza ministeriale relativi all’aggiornamento delle GAE e delle GPS per il biennio 2026/2027 – 2027/2028.
Tra le principali novità emerse:
1. Inserimento e riserve
Possibile inserimento con riserva per chi conseguirà l’abilitazione o la specializzazione entro il 30 giugno 2026.
Chi non presenta domanda di aggiornamento o non partecipa alla procedura informatizzata di nomina viene cancellato dalle graduatorie per l’intero biennio.
I titoli e i servizi vengono valutati alla data di presentazione della domanda.
Gli insegnanti presenti negli elenchi aggiuntivi devono ripresentare domanda per essere inseriti a pieno titolo in prima fascia.
2. Inasprimento sanzioni rinuncia/abbandono di servizio
La rinuncia o l’abbandono della supplenza comporta la cancellazione dalla graduatoria per l’intero biennio.
3. Equiparazione punteggi docenti ITP
Previsto il riconoscimento della piena equiparazione degli insegnanti tecnico-pratici ai colleghi teorici nella graduatoria di I fascia del sostegno, in linea con il principio di pari trattamento a parità di titolo.
La misura interviene dopo le disparità introdotte dall’Ordinanza Ministeriale n. 88/2024, che attribuiva punteggi inferiori fino a tre volte rispetto ai docenti teorici pur con percorsi equivalenti.
4. Valutazione dei titoli
Il punteggio del sostegno è identico indipendentemente dal percorso seguito (TFA o percorso INDIRE).
Punteggi aumentati per dottorato (14 punti) e assegno di ricerca (13 punti).
Nuove certificazioni informatiche valutate solo se rilasciate da soggetti accreditati Accredia; titoli già valutati restano validi.
Titoli CECLIL e CLIL validi solo se rilasciati dalle Università.
La nuova Ordinanza Ministeriale deve ancora essere definita in modo concreto e saranno richiesti nuovi confronti per garantire tutela e diritti dei lavoratori precari.




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