Valditara: Stop ai dinosauri nei programmi scolastici, spazio alla cultura classica e ai valori fondanti dell’Occidente
- Debora De Patto
- 5 ago
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di De Patto Debora

In una recente intervista rilasciata all’agenzia Italpress, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha espresso forti critiche nei confronti degli attuali programmi scolastici della scuola primaria, giudicati troppo sbilanciati verso contenuti di carattere naturalistico e divulgativo – come i dinosauri – a scapito della formazione storico-culturale degli studenti.
L’intervento ha preso spunto da un esempio concreto: un manuale della terza primaria che dedica due intere pagine al Dinictis, un felino preistorico vissuto oltre 40 milioni di anni fa, mentre concetti cardine della civiltà occidentale – come la Grecia, Roma e il Cristianesimo – vengono trattati in maniera marginale.
"A me che importa del Dinictis?" ha dichiarato provocatoriamente il ministro, sottolineando la necessità di un riequilibrio nei contenuti scolastici a favore della cultura classica e delle radici storiche della nostra civiltà.
Una riforma dei programmi per rafforzare l’identità culturale
Il ministro ha annunciato l’intenzione di avviare una revisione delle Indicazioni Nazionali per il curricolo, al fine di restituire centralità allo studio della tradizione occidentale. L’obiettivo è fornire agli studenti strumenti culturali solidi, radicati nei grandi valori universali – come la libertà, la democrazia, l’equità, la giustizia e l’umanità – che derivano, secondo Valditara, proprio dalla sintesi tra pensiero greco, diritto romano e spiritualità cristiana.
Non si tratta, ha precisato, di eliminare del tutto i riferimenti al mondo naturale o alla preistoria, ma di ridurne il peso e riorganizzarne il trattamento all’interno di un quadro formativo più coerente con gli obiettivi educativi della scuola del primo ciclo.
Una strategia educativa integrata: grammatica, latino, educazione civica
Il rilancio della cultura classica si inserisce in una visione più ampia di riforma del sistema educativo. Tra i punti qualificanti evidenziati dal ministro:
il rafforzamento dello studio del latino, inteso come “palestra di logica” e disciplina formativa per il pensiero strutturato;
il potenziamento dell’educazione civica e del voto in condotta, per stimolare il senso di responsabilità;
la riscoperta di strumenti didattici tradizionali come il riassunto, l’analisi grammaticale e la memorizzazione delle poesie, utili a contrastare il preoccupante calo della comprensione testuale segnalato dai dati statistici.
Valditara ha inoltre citato Antonio Gramsci come riferimento “insospettabile” a sostegno dell’importanza della cultura classica nella formazione dell’individuo, sottolineando che l’educazione scolastica non può essere lasciata allo spontaneismo, ma deve poggiare su basi solide e metodologicamente rigorose.




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