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Secondo ciclo sostegno Indire 2025–2026: chi partecipa, quando partono i corsi e che titolo si ottiene

  • Immagine del redattore: Debora De Patto
    Debora De Patto
  • 12 minuti fa
  • Tempo di lettura: 2 min
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Il nuovo Decreto Scuola n. 127/2025, approvato definitivamente lo scorso 29 ottobre, modifica gli articoli 6 e 7 del DL 71/2024 e consente l’attivazione di percorsi paralleli al TFA sostegno, da concludersi entro il 31 dicembre 2026.

L’obiettivo è quello di recuperare gli esclusi dal primo ciclo e ampliare la platea degli aventi diritto.

Nel primo giro, infatti, le iscrizioni erano state più numerose dei posti disponibili, lasciando fuori molti docenti con anni di servizio alle spalle.


Il DM 75/2025 lo aveva promesso: 

“Le eccedenze di iscrizioni saranno trattate con priorità per un ulteriore ciclo di percorsi di formazione.”Promessa mantenuta: con il DL 127/2025, il termine si sposta al 31 dicembre 2026, e la partecipazione è assicurata.

Chi potrà partecipare


Art. 6 – Docenti con tre anni di servizio sul sostegno


Possono accedere i docenti:

  • in possesso del titolo di accesso all’insegnamento,

  • con almeno tre anni di servizio su posto di sostegno (statali o paritarie) negli ultimi otto anni, anche non continuativi, riferiti al medesimo grado di istruzione.


La finestra temporale degli “ultimi otto anni” include l’anno scolastico 2024/25, proprio per “recuperare” chi era rimasto fuori dal primo ciclo. Per il 2025/26, invece, tutto dipenderà dal conteggio del Ministero: bisognerà aver maturato almeno 180 giorni di servizio.



Struttura del percorso (Art. 6)


  • Crediti formativi: 40 CFU

  • Durata minima: 4 mesi

  • Didattica: lezioni sincrone online e laboratori in presenza (solo il 10% potrà essere asincrono)

  • Assenze consentite: massimo 10% del totale

  • Esami: in presenza, valutazione in trentesimi (minimo 18/30)

  • Prova finale: elaborato scritto + presentazione orale su caso di studio

  • Costo complessivo: 1.300 euro

  • Nessun riconoscimento di CFU da altri percorsi accademici (tradotto: si riparte da zero, anche per chi ha già titoli simili).



Art. 7 – Percorsi per chi ha conseguito il titolo all’estero


Un’altra novità significativa riguarda gli aspiranti che hanno conseguito una specializzazione per il sostegno all’estero, presso università o enti legalmente accreditati, con durata non inferiore a 1.500 ore o 60 CFU.


Per accedere al nuovo percorso dovranno:

  • rinunciare formalmente a qualsiasi istanza di riconoscimento del titolo già presentata,

  • oppure essere in attesa di un procedimento scaduto o in contenzioso per mancata risposta dell’amministrazione.


Struttura del percorso (Art. 7)

  • Crediti: 48 CFU (oppure 36 per chi ha un anno di servizio specifico);

  • Durata minima: 4 mesi;

  • Didattica: modalità online sincrona con laboratori in presenza (max 10% asincrono);

  • Assenze consentite: massimo 10%;

  • Costo:

-48 CFU → 1.516 euro

-36 CFU → 916 euro

  • Riconoscimento CFU da altri percorsi: non previsto.



Quando partiranno i corsi


Al momento, nessuna data ufficiale. Tuttavia, l’intenzione del Ministero è di far sì che i partecipanti possano concludere entro dicembre 2026 e inserire il titolo nelle GPS 2026. Tradotto: l’avvio potrebbe collocarsi tra la primavera e l’estate 2026, ma serve ancora l’autorizzazione formale e la ripartizione dei posti.



Il titolo rilasciato

Al termine del percorso, i candidati otterranno il titolo di specializzazione per il sostegno didattico nel grado di scuola di riferimento.

È valido in Italia, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, e consente l’inserimento nelle graduatorie GPS di sostegno e la partecipazione ai concorsi.






 
 
 

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