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Scuola, svolta nei programmi: torna il latino, si studia la Bibbia e arriva l’Intelligenza Artificiale. Ecco le nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2025

  • Immagine del redattore: Debora De Patto
    Debora De Patto
  • 9 lug
  • Tempo di lettura: 3 min
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Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha presentato le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo 2025, destinate a rivoluzionare la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado. Si tratta di un documento strategico che ridefinisce contenuti, metodi e finalità della formazione di base in Italia, in linea con le competenze chiave europee, ma anche con una visione educativa che valorizza identità culturale, inclusione e innovazione.


Il testo è stato trasmesso al Consiglio di Stato per il parere formale e, una volta ottenuto il via libera, le nuove Indicazioni entreranno in vigore dall’anno scolastico 2026/2027, lasciando il tempo necessario alle scuole per prepararsi, anche attraverso percorsi formativi rivolti a dirigenti e docenti.



Ritorna il latino, si studia la Bibbia: la cultura classica torna centrale


Due delle novità più significative, già al centro del dibattito pubblico e culturale, sono:

  • la reintroduzione del latino nella scuola secondaria di primo grado;

  • la valorizzazione dello studio della Bibbia, proposta in chiave culturale e non religiosa.


Il latino non tornerà come materia autonoma, ma sarà integrato nelle attività di educazione linguistica, come strumento per rafforzare la consapevolezza grammaticale, il lessico, l’origine delle parole e il legame con la nostra tradizione letteraria. L’obiettivo è quello di far comprendere meglio le strutture della lingua italiana e il patrimonio culturale da cui essa deriva.

La Bibbia, invece, sarà affrontata come testo fondativo della civiltà europea, alla pari dei grandi classici come l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide e la Divina Commedia. Il suo studio sarà trasversale a più discipline – dalla letteratura alla storia dell’arte – per offrire agli studenti strumenti di comprensione critica e culturale del pensiero occidentale. Nessun approccio confessionale, dunque, ma una lettura antropologica, storica e letteraria del testo sacro, in ottica laica e pluralista.



Nuove priorità educative: persona al centro, valori costituzionali, comunità educante


Il Ministro Giuseppe Valditara ha definito queste Indicazioni una vera e propria “svolta culturale”, ispirata a una scuola che coniughi identità, libertà, responsabilità e innovazione.

La scuola del futuro viene concepita come comunità educante e ambiente capacitante, dove ogni studente – anche in presenza di fragilità – possa sviluppare il proprio potenziale, acquisendo al tempo stesso una forte coscienza civica.


I principi guida delle nuove Indicazioni includono:

  • centralità della persona e dei suoi talenti;

  • valori costituzionali come fondamento della convivenza democratica;

  • educazione all’affettività, al rispetto e alla cittadinanza attiva;

  • contrasto alla violenza di genere, promozione dell’empatia e delle relazioni sane fin dalla prima infanzia.



Più scrittura manuale, più lingue, più pensiero critico


Il documento ribadisce l’importanza dell’apprendimento della scrittura a mano, inclusa la calligrafia e il corsivo, fin dai primi anni di scuola. Non si tratta solo di una scelta culturale, ma anche neuroscientifica: la scrittura manuale migliora la coordinazione, la memoria, l’organizzazione del pensiero e la concentrazione.

Inoltre, si rafforza lo studio delle lingue straniere, con l’introduzione obbligatoria di una seconda lingua comunitaria già nella scuola primaria (oltre all’inglese: francese, spagnolo o tedesco). L’obiettivo è promuovere plurilinguismo e apertura internazionale, anche per favorire l’inclusione degli alunni con background migratorio.



Educazione civica ampliata e alfabetizzazione economica


Un'altra novità importante riguarda l’educazione civica, che si arricchisce di contenuti concreti legati alla vita quotidiana e alla cittadinanza economica. Tra i nuovi moduli previsti:

  • educazione finanziaria,

  • educazione assicurativa,

  • educazione previdenziale.


Tutti questi temi saranno trattati in modo interdisciplinare, per sviluppare consapevolezza economica, responsabilità sociale e capacità di gestione autonoma.



Intelligenza Artificiale e tecnologie digitali: sì, ma con guida educativa


Le nuove Indicazioni riconoscono l’importanza delle competenze digitali, ma promuovono un uso prudente e consapevole delle tecnologie. L’Intelligenza Artificiale entra per la prima volta nelle scuole italiane come strumento didattico, ma sempre sotto il controllo dell’insegnante.

L’IA sarà utilizzata per potenziare l’apprendimento e l’interazione educativa, ma non sostituirà mai la mediazione umana: il docente resta il garante del percorso formativo.

Viene inoltre potenziato l’insegnamento delle discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), con l’informatica introdotta fin dalla primaria e una didattica interdisciplinare, per formare studenti in grado di affrontare le sfide del presente e del futuro.



Inclusione, personalizzazione e pari opportunità


Le nuove linee guida pongono forte enfasi sull’inclusione scolastica:

  • ampliamento della didattica personalizzata per alunni con BES;

  • rafforzamento dell’offerta per alunni con background migratorio, anche attraverso docenti specializzati e strategie di integrazione linguistica e culturale;

  • valorizzazione delle differenze individuali come risorsa educativa.


Tutte le scuole saranno chiamate a promuovere ambienti accoglienti, collaborativi e rispettosi, dove ogni studente possa sentirsi parte attiva e valorizzata della comunità scolastica.



Quando entreranno in vigore le nuove Indicazioni?


Il documento, una volta approvato dal Consiglio di Stato, entrerà ufficialmente in vigore dall’anno scolastico 2026/2027. Tuttavia, già dai prossimi mesi sono previsti percorsi di formazione per il personale scolastico, per accompagnare l’attuazione del nuovo impianto curricolare.


 

 
 
 

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