Riforma della Maturità: chi non sostiene l’orale viene bocciato. Nuove regole per commissioni ed esame finale
- Debora De Patto
- 2 giorni fa
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di De Patto Debora

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la bozza di decreto-legge che ridisegna in profondità l’esame conclusivo delle scuole superiori. L’obiettivo è rafforzare il valore formativo della prova, semplificando le commissioni, modificando il colloquio orale e introducendo novità su esami integrativi e valutazioni. Confermata la linea dura: chi rifiuta di sostenere l’orale sarà automaticamente respinto.
Dal ritorno alla “maturità” ai percorsi scuola-lavoro
La prima novità è terminologica: l’esame di Stato torna ufficialmente a chiamarsi esame di maturità, con l’intento di sottolinearne la funzione educativa e orientativa. Cambia anche il nome dell’ex alternanza scuola-lavoro, che diventa “percorsi di formazione scuola-lavoro”, a rimarcare l’integrazione tra scuola e mondo produttivo. L’idea di fondo è valorizzare la crescita critica, civica ed etica degli studenti, superando la visione puramente nozionistica dell’esame.
Commissioni ridotte e più formazione per i commissari
Le commissioni saranno composte da cinque membri (due interni e due esterni per ciascuna classe, più il presidente), al posto dei sette attuali. Una scelta che snellisce le procedure e riduce i costi. I risparmi ottenuti verranno reinvestiti: i commissari riceveranno una formazione specifica sulle modalità di conduzione dell’orale e sulle dinamiche psicologiche legate a questo momento cruciale, oltre a una retribuzione più alta.
Un orale più mirato: quattro discipline centrali
Il colloquio orale sarà focalizzato su quattro discipline, individuate ogni anno con decreto ministeriale a gennaio, per adattarsi ai diversi indirizzi di studio. Scompare invece la tradizionale discussione sul documento finale della classe, ritenuta fonte di ansia e poco utile.
Resta però ferma una regola stringente: chi non sostiene l’orale viene bocciato automaticamente, indipendentemente dai risultati delle prove scritte.
Esami integrativi e punteggi aggiuntivi
Il decreto introduce gli esami integrativi, che si svolgeranno prima dell’inizio delle lezioni, per agevolare chi intende cambiare indirizzo dal terzo anno.Inoltre, le commissioni avranno la facoltà di assegnare fino a tre punti bonus ai candidati che abbiano totalizzato almeno 97 punti.
Valorizzazione delle prove Invalsi e del curriculum
Il curriculum dello studente viene aggiornato: i risultati delle prove Invalsi saranno riportati solo al termine della maturità e in forma descrittiva, a conferma della loro funzione di orientamento e non di selezione.L’orale non verificherà soltanto conoscenze disciplinari, ma anche il livello di autonomia, responsabilità e le esperienze significative maturate durante il percorso scolastico, comprese attività culturali, sportive o extrascolastiche.
Ricadute per il personale docente
Una parte dei risparmi derivanti dalla riduzione delle commissioni sarà destinata al personale scolastico: circa 15 milioni di euro andranno a estendere la copertura assicurativa sanitaria anche ai docenti precari con contratto fino al 30 giugno, equiparandoli così ai colleghi già tutelati fino al 31 agosto.
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