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Nuove Indicazioni Nazionali: concluso l’iter di competenza del MIM. Pronto il testo definitivo

  • Confronto Scuola
  • 7 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 9 lug


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Si è concluso l’iter di adozione delle nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, per quanto di competenza del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


Al termine di un’articolata fase preparatoria, che ha incluso:


  • la formulazione della proposta da parte della Commissione di esperti presieduta dalla prof.ssa Maria Chiara Perla;

  • le audizioni delle società scientifiche, delle organizzazioni sindacali, degli enti e delle associazioni professionali e disciplinari;

  • una vasta consultazione pubblica;

  • il parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI).


Il Ministero ha dunque predisposto il testo definitivo, che sarà ora trasmesso al Consiglio di Stato per il relativo parere.


“Le nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo rappresentano una svolta culturale importante verso una formazione di sempre maggiore qualità, all’insegna di un modello di scuola centrato sulla persona dello studente e sui valori costituzionali. Una scuola capace di coniugare la storia e la cultura del nostro passato con l’innovazione”, ha dichiarato il Ministro Giuseppe Valditara.

Cosa cambia rispetto alla prima bozza

Il Ministero ha apportato diverse modifiche al testo iniziale. Tra le principali novità, spicca un ampliamento della premessa culturale, che ora offre una riflessione più articolata sul ruolo della comunità educante e sull’integrazione tra scuola, famiglia e territorio; viene, inoltre, valorizzato il coinvolgimento del terzo settore, assente nel documento originale.

Un altro elemento significativo è la nuova enfasi sulla figura del docente, descritto come “Magister”: viene sottolineata l’autorevolezza ritrovata e il compito di riconoscere e valorizzare i talenti degli studenti, superando l’impostazione più tradizionale della prima bozza.

Nel testo definitivo compaiono due nuovi paragrafi, entrambi assenti nella prima versione:

  • uno dedicato all’internazionalizzazione come dimensione trasversale del curricolo, con riferimenti a gemellaggi, CLIL e strumenti digitali per l’apprendimento collaborativo;

  • uno sull’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, ora parte integrante dell’educazione civica e delle discipline STEM.


Anche la sezione sugli obiettivi formativi è stata riformulata: tali obiettivi devono essere adattati ogni anno dal team docente in base al contesto della classe, e che devono guidare la progettazione didattica, la valutazione e la certificazione delle competenze.

La parte sulla valutazione è stata aggiornata con riferimenti all’European Quality Framework (EQF) e a documenti europei di confronto. Si introduce il concetto di “curriculum makers” per i docenti e si sottolinea la differenza tra conoscenze superficiali e conoscenze profonde. Viene inoltre rafforzato il ruolo della documentazione, della corresponsabilità valutativa e del middle management.

Un ulteriore aggiornamento riguarda l’integrazione delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella didattica. La nuova versione introduce l’idea di una “strategia abilitante” sull’uso dell’IA, da considerare in chiave critica e non solo come supporto tecnico. Si parla di un vero e proprio ecosistema umano per l’istruzione digitale, assente nel primo documento.

Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, il testo finale ne rafforza la funzione di sostegno alle famiglie nelle sfide educative contemporanee, con particolare attenzione alla prevenzione dell’abbandono scolastico. Viene potenziato il legame con il territorio e la progettualità condivisa. Infine, si riscontrano modifiche lessicali e ampliamenti nelle definizioni di finalità, competenze attese e obiettivi specifici per i campi di esperienza della scuola dell’infanzia, con un’attenzione più marcata alla personalizzazione, all’inclusione e alla dimensione interculturale.



 
 
 

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