NASpI e piattaforma SIISL: cosa fare dopo il messaggio dell’INPS?
- Debora De Patto
- 22 lug
- Tempo di lettura: 3 min
di De Patto Debora

Con la pubblicazione della prima tranche di pagamento della NASpI per il mese di luglio, molti docenti precari stanno ricevendo in questi giorni un messaggio da parte dell’INPS, con indicazioni operative importanti.
Il contenuto riguarda la compilazione obbligatoria sulla piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa), parte integrante del nuovo percorso NASpI.
Cosa prevede il messaggio dell’INPS
Nel messaggio l’Istituto invita l’utente, beneficiario della NASpI, a:
Accedere alla piattaforma SIISL tramite SPID, CIE o CNS;
Completare o confermare il Patto di Attivazione Digitale (PAD);
Rendere disponibile il proprio CV e compilare eventuali sezioni richieste;
Recarsi presso un Centro per l’Impiego per ulteriori fasi del percorso di reinserimento lavorativo.
Si tratta di un passaggio obbligatorio, senza il quale la NASpI potrebbe essere sospesa o ridotta.
Perché bisogna completare la procedura su SIISL
L’obiettivo è garantire la presa in carico del disoccupato da parte dei servizi territoriali per il lavoro.
Attraverso la piattaforma, il sistema pubblico può:
Offrire orientamento professionale;
Proporre corsi di formazione;
Segnalare offerte di lavoro compatibili con il profilo dell’utente.
Il completamento del PAD equivale, di fatto, all’inizio del percorso personalizzato di politica attiva, obbligatorio per tutti i percettori di NASpI secondo la normativa vigente.
Serve davvero tutto questo ai docenti precari?
A questo punto è lecito porsi una domanda: ha davvero senso sottoporre i docenti precari a tutta questa trafila burocratica? Parliamo di lavoratori che perdono involontariamente ogni anno a giugno per esigenze contrattuali, ma che sono in attesa di essere richiamati a settembre, con una continuità di fatto nel mondo della scuola.
In molti casi, i docenti coinvolti hanno già esperienza pluriennale, titoli abilitanti e sono in graduatoria per nuove nomine. Il percorso di reinserimento lavorativo su SIISL, pensato per chi è effettivamente disoccupato o da ricollocare, risulta per loro spesso ridondante, se non del tutto incongruo.
Perché l’INPS richiede comunque la compilazione
Nonostante le perplessità, la procedura resta obbligatoria per tutti i beneficiari di NASpI, inclusi i docenti, in quanto prevista dalla normativa sulle politiche attive del lavoro. L’obiettivo generale del sistema è quello di offrire servizi di supporto all’occupazione e garantire che chi percepisce un sostegno economico sia effettivamente disponibile al lavoro.
Il completamento del PAD equivale, di fatto, all’inizio del percorso personalizzato di politica attiva, e l’accesso alla piattaforma SIISL è lo strumento con cui lo Stato monitora e coordina tali percorsi.
Cosa succede se non si risponde al messaggio dell’INPS
Ignorare o rimandare l’accesso a SIISL può portare a sanzioni amministrative:
Sospensione temporanea della NASpI;
Riduzione dell’importo mensile;
Decadenza dal beneficio in caso di reiterata mancata collaborazione.
Per questo è fondamentale verificare regolarmente le comunicazioni INPS (tramite email, SMS o area riservata) e procedere tempestivamente.
In sintesi
La ricezione del messaggio INPS rappresenta un passaggio cruciale nel percorso NASpI: non si tratta solo di un adempimento burocratico, ma di un vero e proprio avvio del piano personalizzato per il reinserimento lavorativo.
Tuttavia, nel caso dei docenti precari, l’applicazione automatica di questa procedura genera più di una perplessità, poiché parliamo di lavoratori già “in transito” verso una nuova nomina e non realmente disoccupati in senso tradizionale. Nonostante ciò, la compilazione rimane obbligatoria, pena la perdita del diritto alla NASpI.
Il consiglio, quindi, è quello di completare quanto richiesto sulla piattaforma SIISL, anche se apparentemente superfluo, per non compromettere il proprio sostegno economico estivo.




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