Nasce la petizione per contrastare la norma contro i cellulari a scuola, ma Valditara conferma il divieto: "Rimango convinto della scelta"
- Debora De Patto
- 16 set
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di De Patto Debora

La circolare del 16 giugno vieta l'uso dei dispositivi personali anche in tutte le scuole secondarie di secondo grado. Il Ministro cita le evidenze scientifiche su concentrazione e benessere psicologico, mentre online cresce la protesta per un "approccio obsoleto".
I dettagli della normativa
La circolare, una delle novità cardine dell'anno scolastico 2024-2025, estende il divieto già vigente per le scuole primarie e secondarie di primo grado a tutti gli istituti superiori, impedendo l'uso di dispositivi elettronici personali per l'intera durata della giornata scolastica. La sua applicazione pratica è demandata all'autonomia dei singoli istituti, che dovranno aggiornare i propri Regolamenti e il Patto di Corresponsabilità Educativa. Il ventaglio di sanzioni previste è progressivo e spazia dal richiamo verbale al sequestro temporaneo del dispositivo, con obbligo di riconsegna ai genitori per rafforzare l'alleanza educativa con le famiglie.
Le basi scientifiche e la posizione del Ministro
Il provvedimento poggia su un solido fondamento scientifico. Come evidenziato dal Ministro, studi condotti da OCSE, OMS e Istituto Superiore di Sanità confermano che l'abuso dello smartphone ha un impatto negativo su memoria, fantasia, capacità di concentrazione e rendimento scolastico, oltre ad essere correlato a un aumento di ansia, insonnia e fenomeni di isolamento sociale tra gli adolescenti. Valditara ha sottolineato che l'80% degli italiani e, a suo dire, "la maggioranza degli studenti" sarebbero favorevoli al divieto.
La mobilitazione contraria
Contro questa linea dura si sta organizzando una mobilitazione digitale. Una petizione su Change.org, che in due giorni ha raccolto diverse migliaia di adesioni, chiede l'abrogazione della norma, definendola "non solo inefficace, ma ansiogena". I promotori dell'iniziativa sostengono che la strada da percorrere non sia il divieto assoluto, ma un'educazione all'"uso consapevole e responsabile" della tecnologia, skill ritenuta ormai indispensabile per il futuro degli studenti.
Il Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha ribadito la propria posizione durante un incontro ad Ancona, dichiarando:
"Rimango convinto della scelta. Andiamo avanti decisi".




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