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ITS equiparabili alla laurea triennale: il piano Valditara per rivoluzionare l’istruzione tecnico-professionale

  • Immagine del redattore: Debora De Patto
    Debora De Patto
  • 8 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sta valutando un progetto che potrebbe rivoluzionare l’intero sistema dell’istruzione tecnico-professionale: rendere il biennio degli ITS equivalente ai primi due anni di una laurea triennale.


Durante una visita presso l’ITS Academy “Antonio Bruno” di Grottaminarda (Avellino), il Ministro ha dichiarato:


“Con la ministra Bernini stiamo lavorando per rafforzare il sistema degli ITS. Stiamo valutando un modello formativo 4 + 2 + 1, in cui i due anni di ITS vengano riconosciuti come equivalenti ai primi due anni di una laurea breve”.


Il progetto mira a valorizzare ulteriormente i percorsi ITS e a renderli più attrattivi per i giovani diplomati.



COS'È IL MODELLO 4 + 2 + 1


Il nuovo percorso formativo proposto si articola come segue:

  • 4 anni (o 5, in caso di liceo o istituto tecnico) di istruzione superiore;

  • 2 anni di ITS, che forniscono una formazione altamente specializzata, con una forte componente pratica e stage aziendali per oltre il 40% delle ore;

  • 1 anno aggiuntivo di formazione accademica, volto a colmare eventuali lacune teoriche e a completare il percorso con i crediti universitari necessari per il conseguimento di un titolo equivalente alla laurea triennale.


In questo modo, gli studenti ITS potrebbero ottenere un titolo accademico senza dover ripartire da zero.



Obiettivi e vantaggi


La proposta ha un duplice obiettivo:

  • Favorire l’occupabilità dei giovani, offrendo percorsi flessibili e coerenti con le esigenze del mercato del lavoro;

  • Colmare il gap tra domanda e offerta di manodopera specializzata, soprattutto in settori ad alta intensità tecnologica, dove le aziende faticano a trovare profili adeguati.


Questa ipotesi rappresenterebbe anche un’opportunità per le università, che potrebbero accedere a studenti già formati su base pratica e con esperienze aziendali significative.



Sfide e criticità


Sebbene l’idea sia stata accolta con interesse, restano alcuni interrogativi aperti, soprattutto in merito alla fattibilità operativa e all’allineamento con il sistema universitario. Sarà infatti necessario definire criteri condivisi per il riconoscimento dei CFU e armonizzare gli standard tra ITS e atenei.



L’iniziativa, che rappresenta un’evoluzione naturale del modello 4+2 già introdotto con la recente riforma dell’istruzione tecnico-professionale, è ancora in fase di studio, e la sua attuazione richiederà un confronto approfondito con università, regioni e parti sociali.


“Vogliamo un sistema di istruzione che dia a ogni giovane gli strumenti per costruirsi un futuro solido, e che al contempo fornisca alle imprese le competenze di cui hanno urgente bisogno”,  ha affermato il Ministro

 
 
 

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