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Genio precoce: per i plusdotati la strada verso l’università si apre prima!

  • Confronto Scuola
  • 25 set
  • Tempo di lettura: 2 min

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Nel quadro delle disposizioni contenute nel disegno di legge n. 2316, recante norme e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale, non troviamo soltanto misure dedicate allo sviluppo tecnologico e all’innovazione, ma anche riferimenti specifici al mondo della scuola. In particolare, due articoli riguardano direttamente gli studenti ad alto potenziale cognitivo, aprendo nuove opportunità formative.

L’articolo 22, infatti, introduce la possibilità di integrare il Piano didattico personalizzato (PDP) degli istituti secondari di secondo grado con attività formative aggiuntive, svolte presso enti di formazione superiore.

Questa previsione offre agli studenti che presentano elevate capacità di apprendimento la possibilità di accedere a esperienze educative avanzate prima ancora del conseguimento del diploma. In deroga ai requisiti ordinari, tali attività potranno anche essere riconosciute come crediti formativi validi nei successivi percorsi post-diploma, purché coerenti con il profilo educativo dello studente.

Una strategia più ampia

Questa misura si inserisce in un quadro legislativo più ampio, delineato dall’articolo 24 del ddl, che punta a rafforzare le competenze tecniche e scientifiche delle nuove generazioni. La legge, infatti, lega il tema della formazione allo sviluppo dell’intelligenza artificiale in campi strategici come pubblica amministrazione, sanità, giustizia e mondo del lavoro. In questo contesto, la valorizzazione degli studenti plusdotati diventa funzionale a costruire una filiera di competenzecapace di sostenere l’innovazione nazionale.

Un vuoto normativo da colmare

Parallelamente, in Parlamento è in discussione un altro disegno di legge dedicato agli studenti con alto potenziale cognitivo. L’Italia, infatti, non dispone ancora di linee guida in linea con le raccomandazioni europee, mentre in Paesi come gli Stati Uniti la rilevazione precoce dei ragazzi plusdotati è prassi consolidata. Questa mancanza normativa, nel nostro Paese, ha spesso portato a situazioni di disagio scolastico e difficoltà di integrazione.

Strumenti e modalità operative

Il testo attualmente in discussione propone strumenti concreti:

  • Piani didattici personalizzati tarati sulle capacità del singolo;

  • Formazione obbligatoria per il personale scolastico;

  • Referenti dedicati all’alto potenziale cognitivo in ogni istituto;

  • Collaborazione attiva tra scuola, famiglia e specialisti.

Previsti anche due tipi di passaggi di classe: la frequenza anticipata di singole discipline in una classe superiore, oppure l’iscrizione anticipata all’intera classe successiva, previo esame di idoneità.

Gli obiettivi

L’intervento normativo si muove lungo tre direttrici chiare:

  • evitare che i ragazzi perdano motivazione in un contesto poco stimolante;

  • favorire il pieno sviluppo delle loro capacità;

  • prevenire l’abbandono scolastico legato al sottoutilizzo delle potenzialità.

In sostanza, si tratta di creare un percorso educativo realmente aderente al profilo dello studente plusdotato.

Il ruolo della scuola e dei docenti

Ogni istituto, in accordo con le famiglie, dovrà predisporre annualmente un PDP che contempli strumenti concreti: frequenza anticipata in alcune materie, gruppi di studio dedicati, metodi individualizzati di apprendimento. Allo stesso tempo, i docenti e gli psicologi scolastici saranno chiamati a seguire percorsi formativi mirati, con l’introduzione di moduli specifici anche nei corsi universitari e nelle scuole di specializzazione.

 
 
 

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