top of page

Assegnazioni supplenze 2025/26, gli Uffici Scolastici procedono alla decurtazione del punteggio CLIL non riconosciuto dal MUR

  • Immagine del redattore: Debora De Patto
    Debora De Patto
  • 22 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

di De Patto Debora

ree

In occasione delle prossime nomine per le supplenze dell’anno scolastico 2025/26, torna al centro dell’attenzione il tema della valutazione dei titoli CLIL (Content and Language Integrated Learning) ai fini dell’attribuzione del punteggio nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS).


Diversi Uffici Scolastici Territoriali stanno infatti predisponendo la decurtazione del punteggio attribuito ai titoli CLIL conseguiti presso enti non universitari, considerati non validi a livello legale. La decisione trova fondamento nelle note del Ministero dell’Università e della Ricerca (prot. n. 11276 dell’11 giugno 2024 e prot. n. 16140 del 17 settembre 2024), che hanno chiarito come soltanto le università siano enti qualificati a rilasciare certificazioni CLIL riconosciute.


Già durante lo scorso anno scolastico diversi Uffici avevano dato seguito a tali disposizioni, correggendo i punteggi attribuiti nelle GPS. Ora, con l’avvio delle procedure per le nuove supplenze, la questione si ripropone con maggiore forza: l’Ufficio Scolastico di Lecce, ad esempio, ha già comunicato ufficialmente che procederà alla riduzione del punteggio nei confronti dei candidati che abbiano dichiarato titoli rilasciati da enti diversi dalle università.


A rafforzare ulteriormente questa linea interpretativa è arrivata la sentenza n. 00599 del Consiglio di Stato del 18 agosto 2025, che ribadisce l’esclusività delle università nell’erogazione dei percorsi CLIL validi ai fini legali e concorsuali.


Nonostante ciò, il quadro non è ancora del tutto uniforme: manca infatti una nota di indirizzo generale da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, e pertanto alcuni Uffici potrebbero non aver ancora applicato la decurtazione. Tuttavia, la tendenza è ormai tracciata e sembra orientata verso una progressiva armonizzazione delle pratiche a livello nazionale.


Per i docenti, ciò significa che i titoli CLIL conseguiti fuori dal circuito universitario non saranno più utili a incrementare il punteggio nelle graduatorie, con ricadute dirette sulle possibilità di ottenere incarichi a tempo determinato. Una misura che, pur facendo chiarezza, rischia di penalizzare chi in passato aveva investito tempo e risorse in corsi che oggi non vengono più considerati validi.

 
 
 

Commenti


bottom of page